Intervista pubblicata su Eudonna – Sabrina Zuccalà
Ringrazio Dott.ssa MariaPia Ciaghi, per questo magnifico articolo, con la sua professionalità e passione, ha saputo dare un tocco magico alla mia intervista. grazie.
Intervista
Sabrina Zuccalà
Le nanotecnologie costituiscono un nuovo approccio che si basa sulla comprensione e la conoscenza profonda delle proprietà della materia su scala nanometrica: un nanometro (un miliardesimo di metro) corrisponde alla lunghezza di una piccola molecola.
Su questa scala la materia presenta svariate proprietà, a volte molto sorprendenti, e le frontiere tra discipline scientifiche e tecniche si attenuano, il che spiega la dimensione interdisciplinare fortemente associata alle nanotecnologie. Le nanotecnologie sono spesso descritte come potenzialmente “perturbatrici” o “rivoluzionarie” a livello di impatto sui metodi di produzione industriale. Esse apportano possibili soluzioni a una serie di problemi attuali grazie a materiali, componenti e sistemi più piccoli, più leggeri, più rapidi e più efficaci. Queste possibilità aprono nuove prospettive per la creazione di ricchezza e occupazione. Le nanotecnologie dovrebbero inoltre apportare un contributo fondamentale alla soluzione di problemi mondiali e ambientali perché consentono di realizzare prodotti e processi per usi più specifici, risparmiare risorse e ridurre il volume dei rifiuti e delle emissioni. Nella corsa mondiale alle nanotecnologie si stanno facendo enormi passi avanti. L’Europa ha investito in molti programmi di nanoscienze sviluppando una solida base di conoscenze e oggi deve fare in modo che l’industria e la società europee possano coglierne i frutti sviluppando prodotti e processi innovativi.
La natura vivente sta a cuore a chi si occupa di nano- tecnologia. Nei suoi quattro miliardi di anni di esistenza, la Natura ha trovato soluzioni sorprendenti ai suoi problemi e caratteristica frequente è la capacità della materia vivente di autostrutturarsi fino al livello più fine, e cioè al livello degli atomi. Ci può parlare del suo lavoro come donna esperta in nanotecnologia?
La mia esperienza nel campo della Nanotecnologia nasce sin dalla prima volta che sentì parlare di questa soluzione, ho immaginato subito come la natura, ci possa dare la soluzione a tutto o quasi, e noi non abbiamo abbastanza occhi per vedere le soluzioni che ci propone, il nostro ego ci porta a non considerare più le cose semplici, la natura ci insegna molto, ed è per questo, che ho deciso di cimentarmi in qualcosa davvero unico, completamente bio e che potesse riprodurre ciò che la natura fa, la conservazione al naturale.
Siamo consapevoli che i migliori interventi sono frutto di un percorso completo, che parte dalla conoscenza del materiale alla progettazione del trattamento protettivo più indicato. In che consiste il progetto Heritage Preservation Lab, l’utilizzo della nanotecnologia per la conservazione del patrimonio culturale – artistico?
Da imprendittrice amo creare, il progetto Heritage Preservation Lab, nasce con l’intento di dedicarsi esclusivamente alla conservazione dei beni culturali, infatti ho personal- mente scelto tutti i professionisti, i migliori d’Italia, proprio per aver una rosa di tecnici esperti nel settore del restauro, insegnare loro l’applicazione dei nanomateriali e con loro pro- cede con questo progetto finanziato da 4ward360, alla conservazione del nostro patrimonio e non solo.
Con la vostra attività volete trasferire tecnologia, innescare l’innovazione, migliorare e proteggere le superfici nell’arte e nell’industria con la stessa logica, perché entrambe meritano la corretta conservazione, valorizzazione e trasmissione al futuro.
Quali sono gli obiettivi del progetto in relazione alle Istituzioni italiane e internazionali?
Non sempre è facile arrivare a questi enti, purtroppo ci sono molti scogli da superare, potrei fare un elenco lun- ghissimo, ma il peggiore e, forse il più frequente è la mancata predisposizione al cambiamento.
Il cambiamento fa paura: a esempio chi gestisce una gara d’appalto, non si vuole cimentare con materiali nuovi che spesso non conosce, quindi ogni opportunità di collaborazione viene subito eliminata sul nascere, op- pure come spesso capita, non viene inserita nei vari capitolati, perché ovviamente nessuno conosce e/o nessuno ha voglia di modificare i documenti, ecc…
Il governo attuale, parla di innovazione, sviluppo, progettazione, ecc. eppure io non ho mai avuto modo d’essere visibile ai loro occhi come azienda esclusiva a livello mondiale sia considerando la tecnologia utilizzata sia in riferimento al nostro Now-how.
Credo che non siamo ancora pronti ad affrontare un tema cosi importante, uscire dagli schemi a volte è difficile anche per chi sta al comando, nonostante la volontà di indirizzare tutti noi all’innovazione, alla progettualità, ecc.., credo che un buon lavoro si possa fare solo quando i nostri politici si confronteranno con noi per valutare insieme un percorso di sviluppo per tutti noi.
Oggi molte università hanno una specializzazione sulle nanotecnologie, poi tutto si ferma, proprio perché manca un legame importante, l’unione tra privato e istituzione.
Quali i risultati già ottenuti?
La nanotecnologia ha affascinato diversi ambienti, sia industriali, edili e istituzionali; il vero successo è poter offrire una soluzione a ogni richiesta che ci viene richiesta, ci consideriamo un pò i sarti della nanotecnologia, quindi è facilmente comprensibile quali risultati otteniamo ogni qual volta la Committenza risolve il suo problema.
Qual’è il valore aggiunto di poter vantare un marchio innovativo come 4ward360?
Un sogno direi chiamato 4ward360, un progetto voluto a ogni costo, oggi un marchio con un grande futuro davanti.
Si occupa di nanotecnologie con una rilevante statura professionale: come si autodefinisce Sabrina Zuccalà? Sabrina Zuccalà come si definisce… il definirsi e il vedersi sono concetti astratti, se si vuol provare a conoscere Sabrina Zuccalà allora sarebbe interessante che l’interlocutore o il lettore, che sta leggendo o ascoltando questa inter- vista, vivesse per un breve istante, anche solo attraverso la visualizzazione di quello che dirò, una giornata tipo che implica una sveglia mattutina che si differisce da tutte le altre vite comuni per il solo fatto che la giornata inizia subito a ritmi alti, estenuanti, telefonate, incontri e scontri, sopralluoghi, controllo di preventivi e organizzazione dei lavori per poi, finalmente, passare alla realizzazione.
Ovviamente in tutto questo, c’è Sabrina Zuccalà, un donna di 46 anni, che ha sempre combattuto per ciò che voleva, con i denti anche contro i tabù, contro i pregiudizi verso la Donna a oggi ancora preponderante pur essendo in un’era “avanzata”, in cui non dovrebbero esserci differenze di genere quanto piuttosto differenze di atteggiamenti nei confronti della vita, per come ognuno di noi, quotidianamente, decide da che parte stare, che scelte attuare ed è quello che io faccio da sempre, e lo faccio dapprima a livello personale consapevole che si rifletterà su quello professionale. Il mio progresso evolutivo, forgiato dalle esperienze, ha messo a frutto gli insegnamenti e le opportunità che mi si sono presentati nella vita ma non solo per un benessere personale ma per qualcosa di più alto, a favore della comunità; quindi Sabrina Zuccalà si definisce, semplicemente, una Donna che fa della sua professione la sua missione, l’amore per il Paese e per le infinite opportunità reperibili concretamente in ambito storico, archeologico, culturale, territoriale e comunitario.
Queste stesse opportunità che magicamente si trasformano in benzina che alimentano il motore per creare le innumerevoli possibilità di applicazione (al servizio dell’uomo) della Nanotecnologia e lo fa sempre con dignità, umiltà e rispetto delle leggi naturali che, a differenza delle leggi dell’uomo, non prevedono differenze di genere ma trattano tutti in paro modo.
Il mio compito, che cerco di mantenere il più fedele a quanto detto, avviene non solo a livello privato ma anche pubblico motivo per il quale la collaborazione con gli enti governativi dovrebbe diventare sempre più impor- tante e presente, di fatto dovrebbe essere riconosciuta la qualità e la funzionalità di quello che Sabrina Zuccalà con la 4ward360 apporta, territorialmente, a livello nazionale.
Il riconoscimento, l’apprezzamento di quanto faccio è un dato di fatto e mi ha portato a evolvere la mia imprenditorialità che ultimamente mi sta trasformando anche in una figura pubblica. La vita è stata a tratti non facile ma, con continua gratitudine, sono consapevole che l’opportunità che mi sta dando fa sì che non allontani mai il mio focus, ovvero fare della Nanotecnologia uno strumento di evoluzione nel rispetto di un benessere comunitario e portare, in giro per il mondo, l’eccellenza del nostro Paese che in fatto di genialità non si smentisce mai.
È possibile focalizzare i suoi incarichi ?
Devo dire che è una domanda molto interessante e che finalmente mi è stata fatta, si pensa sempre che l’essere una donna imprenditrice, arrivata dove lo sono io peraltro, sia frutto magari di compiacimenti e leggerezze o di favoritismi, devo dire che non è così proprio in virtù del fatto che a mio rischio e pericolo sono rimasta sempre fedele al mio essere più profondo, a una mia personale etica che si basa su dei principi fondamentali che sono il rispetto del lavoro altrui e il rispetto delle norme che regalano ogni tipo di progetto in cui la mia Nanotecnologia viene applicata, questo vuol dire le Istituzioni, il territorio, l’ambiente e coloro che fisicamente opereranno su quel progetto. Non mi sono mai tirata indietro, ogni nuova sfida è motivante e il risultato che, sistematicamente, esce vittorioso non è mai un traguardo ma un tassello di come la Nanotecnologia possa essere funzionale in ogni campo d’applicazione , di conseguenza uno stimolo.
Ovviamente questo ha portato a creare una figura non solo Imprenditoriale di avanguardia, soprattutto per una donna in campo prettamente maschile, ma ha contribuito notevolmente (e questo lo si evince dalle numerose apparizioni sul web) a rafforzarne l’aspetto pubblico che non sempre può essere digerito facilmente. La visibilità creare il successo e di contro anche il timore, il diventa- re un personaggio pubblico, inteso famoso, non è quello che Sabrina si pone come obiettivo quanto rendere e dare un servizio, concreto, allo sviluppo tecnologico in più ambiti e poter dare al nostro paese la giusta visibilità.
Mariapia Ciaghi