I trattamenti nanotecnologici e le regole per la tutela dei beni culturali
La ricerca scientifica, l’innovazione tecnologica e la sperimentazione hanno consentito di sviluppare un protocollo di analisi per i trattamenti nanotecnologici. Affinché un trattamento nanotecnologico di consolidamento e protezione, oltre che efficiente, risulti anche adeguato, affidabile e stabile nel tempo è di fondamentale importanza che i prodotti consolidanti e protettivi presentino una serie di criteri e proprietà specifiche, correlate sia alla fase di applicazione, sia al successivo comportamento nel tempo dell’agente consolidante o protettivo. In linea generica, durante gli interventi con trattamenti nanotecnologici è fondamentale utilizzare dei prodotti che mantengano inalterate le caratteristiche del manufatto da trattare, e che siano reversibili, al fine di salvaguardare la funzione originaria dell’opera.
La società 4ward360, presieduta da Sabrina Zuccalà, grazie alle continue ricerche e alle eccellenti proprietà dei formulati realizzati, ha sperimentato e potuto comprendere la elevata, diremmo totale, capacità dei trattamenti nanotecnologici di respingere acqua e contaminanti esterni (sporco, oli, grasso, polvere) di fatto impedendo loro di aderire alle superfici da tutelare.
Ad esempio, constatato l’alto valore protettivo, altro dato fondamentale, e visto che non modifica l’aspetto e la consistenza del legno, che resiste alle alte temperature e, quindi, risulta essere stabile ai raggi U.V. ed I.R., si è passati alla fase applicativa che si è eseguita con un nebulizzatore e delle maschere protettive per gli operatori che hanno proceduto al rilascio delle nanotecnologie. L’applicazione è risultata essere estremamente semplice e con tempi di asciugatura molto veloce. Eseguita la fase del test applicativo viene valutata la reversibilità, che avviene in modo semplice e senza l’utilizzo di sostanze corrosive o di mezzi meccanici abrasivi.
Per rimuovere il trattamento basta applicare a pennello una soluzione a base di etanolo e dopo una breve attesa di qualche minuto si può rimuovere la sostanza chimica integrata in quanto l’etanolo ha la funzione di scollegare le particelle che compongono i formulati nanotecnologici.
Il formulato nanotecnologico applicato ha un eccellente effetto idrorepellente, la capacità di non modificare la traspirabilità del materiale organico trattato. Inoltre, non vengono riscontrate modifiche estetiche del manufatto che di solito creano le sovrapposizioni protettive tradizionali.