Commissione al Consiglio, al Parlamento Europeo e al Comitato economico e sociale europeo – Nanoscienze e nanotecnologie
Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento Europeo e al Comitato economico e sociale europeo – Nanoscienze e nanotecnologie: un piano di azione per l’Europa.
Bruxelles, Nanoscienze e nanotecnologie: un piano di azione per l’Europa
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO, AL PARLAMENTO EUROPEO E AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO
Le nanotecnologie offrono grandi possibilità di miglioramento della qualità della vita e di aumento della competitività delle imprese in Europa. Il loro sviluppo e il loro utilizzo non dovrebbero essere ritardati, disequilibrati o lasciati al caso. La Commissione europea riveste due funzioni importanti nello sviluppo delle nanoscienze e delle nanotecnologie (N&N): come responsabile della formulazione delle politiche e come organo finanziatore della ricerca e dell’innovazione.
La strategia “integrata, sicura e responsabile” proposta dalla Commissione europea nel 2004[1] è stata accettata dalle parti in causa e costituisce ora il nucleo della politica dell’UE in materia di nanotecnologie. Come chiesto della Commissione europea, sono state mobilizzate risorse e sono state affrontate diverse questioni. Il piano di azione[2] ha dato impulso a nuovi sviluppi, e nuovi progressi sono stati registrati in quasi tutti i settori. Nonostante sia difficile disporre di tutti gli indicatori quantitativi per il periodo 2005-2007, è tuttavia possibile discernere un impatto positivo. Nel corso degli ultimi due anni la ricerca europea nel settore delle N&N ha beneficiato di un consistente sostegno finanziario, a cui si sono aggiunti un migliore coordinamento e una maggiore coerenza in settori importanti.
Le istituzioni comunitarie, gli Stati membri, le imprese, i ricercatori e le altre parti interessate hanno lavorato insieme, scambiandosi informazioni e consultandosi reciprocamente, per cui nel complesso si può dire che l’Europa “ha parlato con una sola voce”. Inoltre, sono stati compiuti sforzi per lavorare più strettamente con i partner internazionali, a livello sia bilaterale che multilaterale.
La concorrenza internazionale è notevolmente aumentata nel periodo 2005-2007, sfidando i progressi europei. In Europa cominciano a manifestarsi alcune debolezze, in particolare una carenza di investimenti privati nella ricerca e nell’innovazione industriale, una mancanza di infrastrutture interdisciplinari di eccellenza e il rischio crescente di duplicazioni e frammentazioni delle attività di ricerca a seguito dell’aumento degli investimenti degli Stati membri. Dovrebbero essere evitate potenziali duplicazioni e frammentazioni, mentre in tutte le iniziative dell’UE occorrerebbe dare risalto alla coesione, alla sinergia e alla sussidiarietà. In ragione del loro carattere di novità e di interdisciplinarità, le nanotecnologie possono mettere in discussione gli approcci tradizionali nei settori della ricerca, dell’istruzione, dei brevetti e della regolamentazione. Nei prossimi anni occorrerà rafforzare le attività sulla base della dinamica esistente, prestando un’attenzione particolare allo sviluppo di infrastrutture interdisciplinari, alla creazione di condizioni che permettano un utilizzo sicuro ed efficace delle nanotecnologie ed una visione condivisa della responsabilità dei ricercatori in un quadro etico.
La presente relazione riassume le azioni intraprese e i progressi realizzati nel periodo 2005-2007 nei settori-chiave individuati dal piano di azione per l’Europa sulle nanoscienze e sulle nanotecnologie 2005-2009.
1. RICERCA, SVILUPPO E INNOVAZIONE: L’EUROPA HA BISOGNO DI CONOSCENZE
Il sostegno alla ricerca e allo sviluppo tecnologico (R&S) è stato fornito sia dalla Commissione europea che dagli Stati membri dell’UE, dando particolare risalto al coordinamento delle politiche, dei programmi e dei progetti. Nel quadro del Sesto programma quadro (6PQ, 2002-2006) sono stati forniti finanziamenti per circa 1,4 miliardi di euro a favore di 550 progetti nel settore delle N&N. Il contributo della Commissione europea era stato, invece, di 120 milioni di euro nel quadro del 4PQ (1994-1998) e di 220 milioni di euro nel quadro del 5PQ (1998-2002). Per tutta la sua durata il 6PQ ha rappresentato circa un terzo della spesa pubblica complessiva in Europa a favore delle N&N.
Nel periodo 2004-2006 la spesa mondiale sia pubblica che privata a favore delle N&N ha raggiunto quasi 24 miliardi di euro. L’Europa ha fornito più di un quarto del totale mondiale, di cui il 5-6% rappresentato da finanziamenti diretti della Commissione europea.
Per quanto riguarda i finanziamenti pubblici, l’Europa è ora il più importante investitore a livello mondiale. Per quanto riguarda invece i finanziamenti privati, l’Europa è chiaramente in ritardo sugli Stati Uniti e sul Giappone. L’UE si è fissata l’obiettivo di investire il 3% del suo PIL in R&S, due terzi dei quali dovrebbero provenire dal settore privato. Tuttavia, attualmente la spesa privata in R&S rappresenta soltanto il 55% del totale, un trend confermato anche nel settore delle nanotecnologie. Il settore privato da parte sua sta compiendo progressi, sia grazie alle attività realizzate nell’ambito delle diverse piattaforme tecnologiche europee, che grazie ad altri contributi menzionati altrove nel presente documento.
continua su questo allegato :
commissione europea : comunità europe nanotecnologia