Convegno di Firenze del 13 febbraio: la stampa e l’esempio portato da 4Ward360
Condividiamo quanto pubblicato in seguito al convegno “Lavorare in sicurezza in luoghi unici al mondo” dello scorso 13 febbraio.
Si è parlato di sicurezza e di come le nuove tecnologie possano rendere più sicura la fruizione dei monumenti per chi li visita e chi vi lavora.
Di seguito l’articolo pubblicato su ilSicilia.it e l’esempio del quale ha parlato il referente per i beni culturali di 4Ward360 al convegno.
Nanotecnologia, sicurezza e conservazione: un esempio a Malta
Tra i rischi maggiormente riscontrati all’interno di un edificio storico c’è senza dubbio quello “di scivolamento” su quei meravigliosi marmi, unici al mondo, che compongono il piano di calpestio di una cattedrale o di un altro monumento, specie quando l’ambiente climatico esterno contribuisce o risulta concausa di tale rischio.
Vogliamo portare l’esempio pratico di come la conservazione e la sicurezza possano camminare per mano, rendendo possibile la fruizione del nostro patrimonio storico senza limitazioni.
L’esempio riguarda la co-cattedrale di San Giovanni Battista, uno dei siti UNESCO a La Valletta, Malta, dove è stato raggiunto un risultato eccellente di protezione della pavimentazione in marmo dall’usura, oltre alla protezione antiscivolo per la fruizione in sicurezza del monumento da parte di turisti, fedeli e addetti alla manutenzione del monumento.
Il pavimento della cattedrale è costituito da circa 400 tombe appartenenti a membri dell’Ordine dei Cavalieri Ospitalieri. Le lapidi sono rivestite con intarsi di marmo policromo e riportano le effigi dei Cavalieri. In questi secoli il continuo calpestio dei fedeli e la manutenzione ordinaria della pavimentazione hanno portato alla progressiva usura della superficie con conseguente deterioramento degli intarsi decorativi. La determinazione del Dott. Ray Bondin, ambasciatore emerito e delegato permanente di Malta per UNESCO, ha permesso l’applicazione della nanotecnologia a protezione delle superfici lapidee.
In particolare la ricerca è stata rivolta allo studio di un formulato nanotecnologico che non solo intervenisse sul materiale, proteggendolo, ma che contemporaneamente risolvesse un altro problema della pavimentazione: la scivolosità causata dalle continue applicazioni di cere per mantenere la lucentezza dei marmi.
Nel febbraio del 2019 fu eseguito un test sulla porosità della pavimentazione e la valutazione di eventuale presenza di cere o altri prodotti protettivi e/o lucidanti. Il test ha consentito al laboratorio la formulazione di un prodotto nanotecnologico appositamente formulato per soddisfare le esigenze di consolidamento e resistenza all’usura della pavimentazione come da esigenze e richieste della committenza.
Il formulato, applicato ad aprile 2019, è un bicomponente nanotecnologico con prestazioni consolidanti e antiusura, applicato con un dispositivo airless ad alta pressione HVLP e con reticolazione completa in 48 ore.
Il risultato è un trattamento assolutamente invisibile ad occhio umano, che da un lato ha donato al materiale ottima resistenza all’abrasione, oltre alla lucentezza della superficie che la committenza richiedeva e che prima raggiungeva con l’applicazione della cera sulle superfici. La nanotecnologia ha però permesso anche di rendere la superficie meno scivolosa e quindi più sicura per chi vi cammina.
I risultati ottenuti a Malta sono applicabili ad ogni monumento e museo italiano, con un importantissimo effetto di conservazione delle caratteristiche della pavimentazione ma, al tempo stesso, diminuzione del tempo utilizzato per le manutenzioni ordinarie straordinarie ed aumento della sicurezza della pavimentazione durante la fruizione del monumento da parte del pubblico e degli addetti.