Nanotecnologie e nanomateriali per l’evoluzione della medicina
Le nanotecnologie e i nanomateriali contribuiranno sempre più al miglioramento della vita dell’uomo. Materiali a base di nanotubi di carbonio possono aiutare a riconnettere i neuroni danneggiati nelle lesioni spinali: una collaborazione internazionale di ricercatori della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste, dell’Università di Trieste e del Centro de Investigación Cooperativa en Biomateriales CIC biomaGUNE (Spagna) è riuscita a dimostrarlo per la prima volta in modelli animali in vivo, dopo anni di studio in colture cellulari. I nanotubi di carbonio rappresentano il materiale più promettente per costituire ponti artificiali tra neuroni danneggiati, perché ricoprono due funzioni fondamentali: possono servire da impalcatura “meccanica” di sostegno per le cellule nervose, ma anche potenziare i loro segnali di comunicazione, favorendo la maturazione di nuove cellule nervose e regolando la formazione delle sinapsi.
I ricercatori, con l’aiuto di startup innovative, possono dimostrare l’efficacia di una sorta di spugna di nanotubi di carbonio, sviluppando nuove dinamiche con i nanomateriali, intrecciati nel riconnettere le fibre nervose in una serie di animali reduci da lesione spinale.
“Dall’elettronica alla digitalizzazione, dalla medicina all’ingegneria ai più svariati settori industriali, anche se appena agli inizi, le nanotecnologie determinano performance notevolmente superiori a tutti gli standard precedenti“, ha recentemente dichiarato l’imprenditrice Sabrina Zuccalà, presidente di 4ward360. Nel progredire con la medicina e la nanotecnologia per le cellule nervose bisognerà stabilire in quali condizioni si possano eseguire impianti di questo tipo: nel recente studio, l’integrazione in nanotubi di carbonio è stata inserita nella fase di lesione acuta, prima che sui neuroni morti o danneggiati si formasse tessuto cicatriziale (la cosiddetta cicatrice gliale, formata da cellule della glia, le cellule immunitarie del sistema nervoso).
Inoltre, la sfida in tale applicazione settoriale sarà quella di stabilire se le stesse connessioni presenti prima della lesione saranno ripristinate o se si stabiliscano nuove connessioni che prima non esistevano. Le sfide della medicina contemporanea sono legate alle nanotecnologie e all’utilizzo dei nanomateriali.