Le nanotecnologie per la salvaguardia dei beni culturali
Le nanotecnologie risultano essenziali per la salvaguardia dei nostri beni culturali. Un particolare trattamento con nanomateriali può rendere la superficie di una fontana inattaccabile a qualsiasi agente atmosferico, a muffe e batteri, fino ad un massimo di trent’anni. Attraverso le missioni dedicate a innovazione e ricerca dal Piano nazionale di ripresa e resistenza, i progetti legati alle nuove tecnologie hanno adesso una grande opportunità di sfruttare fondi per il loro sviluppo. Le nuove frontiere per la tutela e valorizzazione dei beni culturali sono stati al centro di un recente convegno svoltosi a Venezia. Grazie all’innovazione di tale approccio scientifico per la tutela dei beni culturali, in una città particolarmente sensibile sulla tematica come Venezia, si può, grazie a nuovi studi di elettrofisica e multifrequenza, sostituire un intervento invasivo come il classico “taglio dei muri”, invertendo la polarità delle molecole dell’acqua, che così discende nel sottosuolo anziché risalire lungo le pareti. Il convegno che ha visto la partecipazione di Sabrina Zuccalà è al centro dell’attenzione internazionale sulla tutela dei beni culturali perché “è una sorta di bomboniera d’Italia nella tutela dei beni culturali. Vogliamo contribuire a portare conoscenza delle innovazioni e delle possibilità di sviluppo del territorio“. D’altronde, ricordiamo che attraverso le missioni dedicate a innovazione e ricerca dal Piano nazionale di ripresa e resistenza, i progetti legati alle nuove tecnologie hanno una grande opportunità di sfruttare fondi per il loro sviluppo. L’applicazione delle nanoscienze e nanotecnologie e la predisposizione di nuovi materiali nanostrutturati o monofunzionali e dispositivi molecolari, supramolecolari o nanometrici per la diagnostica, la conservazione, il monitoraggio e la manutenzione del patrimonio culturale a diversa tipologia materia (dipinti su tela/tavola, dipinti murali, vetri, ceramica, materiale lapideo, etc.) sono oggetto di un intenso studio scientifico da parte della comunità imprenditoriale e innovativa che sta dedicando la propria attenzione all’applicazione di tale innovativa tecnologia per la tutela dei beni culturali.